Il Piano pandemico nazionale risale al 2006: l’Italia non era preparata ad affrontare la pandemia da COVID-19, ma Conte e Speranza sono ancora lì a fare finta di niente dopo aver mentito agli italiani.
Perché in Italia si muore troppo di COVID?
In Italia, dall’inizio della pandemia ad oggi, ci sono stati 66.537 morti per COVID. Il rapporto tra contagiati e deceduti è del 3,5% (tasso di mortalità), uno tra i più alti al mondo e il doppio di quello di USA e Germania.
In questi numeri c’è la spiegazione di quanto sia importante avere un piano pandemico nazionale aggiornato.
Conte ha mentito quando a gennaio diceva “siamo prontissimi”. Il ministro della Sanità Roberto Speranza ha mentito quando a dicembre, ha detto che “l’Italia ha un piano pandemico nazionale” e che, comunque, non dice nulla di importante.
Il nostro piano pandemico nazionale, come ha scoperto la trasmissione Report non viene più aggiornato dal 2006: questa gravissima mancanza era stata messa nero su bianco in un report dell’OMS che, nel giro di 24 ore, è scomparso e su questo sta indagando la Procura di Bergamo.
Io non so quale sarà l’esito di questa indagine, né se i responsabili finiranno dietro le sbarre, ma c’è una responsabilità politica talmente evidente che non necessità di ulteriori approfondimenti.
Il ministro Speranza si deve dimettere.
In un paese normale il ministro Speranza si sarebbe già dimesso.
Ad imporlo dovrebbe essere prima di tutto la sua coscienza, poi la sua evidente inadeguatezza: basti pensare che mentre gli italiani morivano negli ospedali per la mancanza di terapie intensive sufficienti, mentre i medici e gli infermieri lavoravano indossando sacchi della spazzatura per non contagiarsi, lui scriveva un libro dal titolo: “Perché guariremo. Dai giorni più duri a una nuova idea di salute“.
Il libro è stato immediatamente ritirato, ma dell’incapacità di Roberto Speranza ci sono prove diffuse, come ad esempio la drammatica telenovela della nomina del Commissario alla Sanità in Calabria.
Per questo incarico Speranza aveva chiamato il collega di partito Zuccatelli senza tener conto delle idee strampalate di quest’ultimo che, in un video imbarazzante, sosteneva l’inutilità delle mascherine e la necessità di baciarsi in bocca con la lingua per almeno 15 minuti per contrarre l’infezione.
Se anche questo non fosse sufficiente, io credo che un politico bugiardo dovrebbe essere cacciato a calci, soprattutto quando tenta di nascondersi dietro scuse incredibili.
Alla trasmissione Piazza Pulita di Corrado Formigli, quindi in territorio amico per il ministro, gli è stata posta questa domanda: “Perché in Italia si muore di più che in altri paesi del mondo?”.
Speranza, senza battere ciglio ha sentenziato: “Perché in Italia abbiamo più anziani e, notoriamente, gli anziani sono anche affetti da altre patologie”. Questa è una menzogna, perché l’Italia ha un tasso di popolazione anziana simile a quello degli Stati Uniti, ma ha un tasso di mortalità doppio.
Quali sono le cause di questo disastro?
Primo fra tutti, il fatto che negli ultimi 20 anni, a causa delle politiche di austerity imposte dall’Europa, la spesa sanitaria in Italia è stata drasticamente tagliata: siamo passati da 7 letti per mille abitanti del 2000 a 3 letti ogni mille abitanti del 2020.
Poi non ci siamo preparati adeguatamente a contrastare la pandemia e il fatto che il piano pandemico nazionale non sia stato aggiornato da 15 anni lo testimonia ampiamente.
Se avessimo avuto una strategia chiara di contrasto, se gli ospedali avessero formato correttamente il loro personale, se avessimo avuto scorte sufficienti di mascherine e dispositivi di protezione, se avessimo avuto terapie intensive in numero sufficiente sin dall’inizio, oggi non dovremmo piangere 65 mila nostri connazionali morti.
Chi pagherà per i morti italiani?
La responsabilità non è solo del Ministro Speranza. Come giustamente ha sottolineato il sottosegretario Pierpaolo Sileri, ci sono anche i vertici del Ministero della Salute che devono essere chiamati a rispondere delle loro mancanze.
Primo fra tutti è Ranieri Guerra, attuale vicepresidente per l’Europa dell’OMS, che dal 2013 era direttore generale della prevenzione al Ministero della Salute. Lui era incaricato di aggiornare il piano pandemico nazionale (Piano nazionale di preparazione e risposta ad una pandemia influenzale) e non lo ha fatto.
Sempre Ranieri Guerra avrebbe chiesto al Dott. Francesco Zambon di ritirare il rapporto OMS nel quale veniva evidenziato il mancato aggiornamento del piano.
Infine dovrà essere chiamato a rispondere anche Giuseppe Ruocco, Segretario Generale del Ministero della Salute, in primo luogo per non aver vigilato come era suo dovere, ma anche perché pur dovendo presenziare alle riunioni del CTS (Comitato Tecnico Scientifico), secondo quanto riferito dal Sottosegretario Sileri, non si sarebbe mai presentato.
In conclusione…
Questa pandemia ha messo a dura prova i governi di tutto il mondo, i sistemi sanitari ed economici di tutti i paesi, ma credo che abbia evidenziato le lacune evidenti di un sistema che l’Italia ha accettato supinamente a causa di una classe politica e amministrativa inadeguata.
Quando la spesa sanitaria viene tagliata, quando lo sguardo è rivolto esclusivamente alle questioni del momento e non si volge al futuro, è impossibile farsi trovare preparati di fronte a eventi come questo.
Serve un profondo cambiamento culturale che però deve partire dal basso: la nostra comunità nazionale deve saper scegliere i propri rappresentanti con maggiore attenzione, evitando di guardare all’interesse del singolo, ma a quello della nazione che dovrà tutelare il futuro dei nostri figli.
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