
Il fatto che io sostenga Stefano Zuccarini al ballottaggio di domenica prossima non è una novità: ci lega una stima e una simpatia spontanea (almeno spero sia reciproca), la comune professione e l’appartenenza politica.
Questo, quindi, non sarà il solito articolo di sostegno al proprio candidato perché parlar bene di Stefano è troppo facile; sarà qualcosa di diverso e – per certi versi – mai visto prima. Perché io voglio parlar bene di Luciano Pizzoni, ingegnere stimato e persona perbene, precipitato dalla precisione e dall’efficienza del suo ambiente professionale al caos nebuloso dell’agone politico.
Nello schieramento di Pizzoni, però, più che energia buona vedo vecchie correnti, vedo gente che non ha mai smesso di esercitare il potere solo per conservarlo e conservare se stessa.
Avere solidi principii morali ed etici è inaccettabile quando si entra a far parte di un sistema che considera questi principii un ostacolo: nel 2017 io ho pagato personalmente lo scontro tra la mia etica e l’ingordigia di chi pensa solo alla propria carriera personale e politica.
Per questo sono convinto che Foligno, domenica prossima, sceglierà Stefano Zuccarini perché è un uomo capace, con una squadra affidabile e concreta che sarà in grado di supportarlo e seguirlo in un progetto di profondo e radicale rinnovamento.
L’unica cosa di cui Foligno ha veramente e disperatamente bisogno.