Oggi ricorre la 47 edizione della Giornata Mondiale dell’Ambiente istituita dalle Nazioni Unite nel 1972.
Io ho deciso di trascorrerla insieme agli studenti di Cannara per parlare di quello che tutti noi possiamo fare, concretamente, per salvaguardare l’ambiente e contenere l’impatto che la presenza dell’uomo ha sui delicatissimi ecosistemi che sono alla base della vita.
Ho sempre pensato che il modo migliore per convincere qualcuno a comportarsi in un certo modo sia quello suscitare interesse con alcuni esempi particolarmente suggestivi ed evocativi, capaci di rimanere impressi non solo per le immagini, ma anche per le sensazioni e le emozioni.
Per questo, stamattina, ho deciso di fare 3 esempi di come possiamo rispettare l’ambiente nella vita di tutti i giorni.
Il primo esempio: Piandarca di Cannara.

Già nel 1200 San Francesco, percorrendo la nostra campagna, comprese l’importanza della natura e la cantò come sorella, ringraziando Dio per la meraviglia del Creato. E proprio la natura ed il paesaggio cannarese fecero da sfondo ad un celebre episodio della vita del Santo, quello della Predica agli Uccelli.
Oggi quel paesaggio è rimasto pressoché intatto: troviamo alcuni campi coltivati, una stradina di terra battuta ed una natura rigogliosa solcata da un piccolo rivo d’acqua. Piandarca è un esempio di cosa si può fare per tutelare l’ambiente. Alcuni anni fa, infatti, alcuni ettari di terreno di quell’area erano stati individuati come luogo per l’installazione di un parco fotovoltaico che avrebbe prodotto energia pulita, ma a costo di deturpare un ambiente incontaminato.
I cittadini cannaresi allora si mobilitarono per bloccare il progetto e riuscirono ad ottenere dal Ministero dell’Ambiente un vincolo paesaggistico che impedisce, oggi come allora, a chiunque di alterare quel paesaggio.
Il secondo esempio: il Fiume Topino.

Le comunità si sono da sempre sviluppate in prossimità di corsi d’acqua e anche il nostro paese non sfugge a questa regola.
L’acqua, infatti, è un elemento essenziale per la vita, anche se negli anni l’uomo sembra essersene dimenticato.
Il Fiume Topino è un esempio di questa disattenzione dell’uomo: scarichi e sversamenti incontrollati ne hanno inquinato le acque. Opere pubbliche invasive hanno deturpato il paesaggio.
Il fiume, che è fonte di vita, luogo di aggregazione e via di comunicazione è stato trasformato dall’uomo in un ambiente inospitale e inaccessibile.
Non è molto lontano il tempo in cui i nostri nonni o i nostri genitori potevano farsi un bagno nelle acque del fiume, passeggiare e giocare sulle sue rive i pomeriggi d’estate. Eppure quel tempo non tornerà più, perché il danno che è stato fatto ormai è irreversibile.
Questo ci insegna una cosa importante: il risultato delle nostre azioni, l’effetto di comportamenti sbagliati, quando riguarda l’ambiente spesso è una strada senza ritorno.
Il terzo esempio: la raccolta differenziata.

Questa foto rappresenta una via di Cannara ed è stata scattata solo qualche anno fa: si tratta di Via Reverberi, nelle immediate vicinanze del nostro centro storico.
Quanta incuria, quanto egoismo nel comportamento di chi abbandona così i rifiuti.
L’esperienza di questi ultimi cinque anni mi ha insegnato che in una comunità bastano poche persone per vanificare il lavoro di tanti: questo vale in particolar modo per la raccolta dei rifiuti.
E’ sufficiente, infatti, che nel cassonetto della plastica qualcuno getti una busta di rifiuto indifferenziato per vanificare l’impegno di tutti gli altri che hanno correttamente differenziato i rifiuti.
Fare una raccolta differenziata corretta e diminuire la quantità di rifiuti che si smaltiscono in discarica è l’unico modo possibile per ridurre l’inquinamento ed il consumo di risorse. Per questo il nostro Comune ha avviato una vera e propria rivoluzione nella raccolta dei rifiuti, progettando un sistema che non solo riuscirà a responsabilizzare ognuno di noi rispetto al rispetto delle regole, ma consentirà di aumentare sensibilmente la percentuale di raccolta differenziata per un paese più pulito e rispettoso dell’ambiente.