Mentre le indagini giudiziarie sulla corruzione dei parlamentari europei restituiscono un quadro desolante, la BCE rialza i tassi, facendo crollare le borse.
Ufficialmente si vuole combattere l’inflazione, ma l’effetto immediato è diverso: da un lato si garantiscono lauti incrementi di profitti per le banche e, dall’altro, si deprime l’economia.
Gli Stati membri saranno costretti a tagliare la spesa pubblica corrente per welfare e sanità, con un impatto devastante su famiglie e imprese.
L’Europa attraversa il momento peggiore dal dopoguerra, asservita alle lobby e alla finanza.
Serve un profondo cambiamento, etico e politico, che ormai deve essere la vera priorità nell’agenda dei governi nazionali.