Non sono bastate le minacce della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Enrico Letta, a pochi giorni dal voto, aveva incassato anche l’endorsement del Cancelliere tedesco Olaf Scholz, che invitava gli italiani:
a non far vincere i post-fascisti di Meloni che porterebbero il Paese nella direzione sbagliata.
E qual’è questa direzione? Ovviamente quella contraria agli interessi economici della Germania, ai quali l’Italia si è asservita docilmente da decenni.
Le rassicurazioni di Scholz sulla ineluttabilità di “una soluzione europea comune per risolvere la crisi energetica” sono durate poco più di un paio di giorni. Fino a quando, cioè, la Germania ha varato un piano contro il “caro-bollette” da 200 miliardi di euro per le famiglie e le imprese tedesche. Tutt’altro che una soluzione condivisa, quindi, che dimostra quanta ipocrisia e falsità alberghi nelle dichiarazioni del Cancelliere tedesco.
E il tetto al prezzo del gas?
Il falso mito dell’Europa solidale scricchiola sotto i colpi della Germania che, per il supremo interesse nazionale, non si fa scrupoli ad affossare gli altri Stati membri dell’UE.
L’unica possibilità per salvaguardare famiglie e imprese italiane sarebbe stato il tetto al prezzo del gas, uno strumento sempre avversato dalla Germania, che gode di contratti a prezzi molto vantaggiosi rispetto agli altri stati europei e che, con un simile provvedimento, avrebbe corso il rischio di una drastica riduzione delle proprie forniture.
Lo shock per i democratici nostrani deve essere stato grande, anche perché oggi è la Germania ad aderire alle posizioni di Orban, non il centro-destra che, invece, cerca di tutelare l’Italia.
Sta di fatto che, dopo aver deciso di fare da sola, la Germania oggi arriva a prospettare la fine della UE se gli stati membri approvassero il provvedimento che fissa un prezzo massimo per il gas:

Tradotto: se non arriva gas a sufficienza, i quantitativi vanno redistribuiti tra gli stati membri in base alla tanto declamata solidarietà europea.
Ma per Robert Habeck, ministro dell’Economia tedesco, questo sarebbe politicamente intollerabile e porterebbe alla fine dell’Europa.