Un provvedimento che mette fine alla censura di Facebook e Twitter è stato annunciato dal Ministro della Giustizia polacco Zbigniew Ziobro.
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La speranza è che questo provvedimento passi in fretta e venga recepito anche da altri stati. Il problema della censura sui social networks è molto sentito perché spesso i post vengono cancellati non tanto perché violano le leggi degli stati, ma perché non coincidono con le tendenze politiche dei proprietari delle piattaforme.
Facebook, Twitter, Instagram hanno dimostrato, specialmente in questo 2020 come si possa manipolare l’informazione semplicemente oscurando i post sgraditi, tappando la bocca a chi vuole esprimere liberamente il proprio pensiero, anche senza violare alcuna normativa.
Queste cancellazioni sono odiose, proprio perché non c’è alcuna valutazione giurisdizionale sulla censura, ma si tratta esclusivamente di decisioni assunte dal personale dei social networks. Questo porta spesso a interpretazioni partigiane o discriminanti, proprio sulla base delle convinzioni politiche di chi decide di oscurare un determinato post.
La legge USA sui social networks
Già Donald Trump aveva adottato un provvedimento che però non si è rivelato efficace e che mirava ad estendere ai proprietari dei social networks la qualifica di editori con la conseguente responsabilità per i contenuti pubblicati dagli utenti. La filosofia alla base della legge era piuttosto semplice: se sei in grado di scegliere cosa cancellare, sei anche in grado di scegliere cosa pubblicare e quindi ne condividi il contenuto.
Oggi, finalmente, dalla Polonia arriva una proposta di legge che ristabilisce la legalità e riequilibra il rapporto tra autorità nazionali e social networks. L’obiettivo è quello di offrire agli utenti una tutela contro le cancellazioni arbitrarie di quei post che non violano le norme dello stato, ma sono frutto di una pura e semplice censura ideologica.
Come funziona la procedura di reclamo?
L’utente che ritenga di aver subito una censura arbitraria da parte del social network potrà inoltrare un reclamo che dovrà essere esaminato entro 24 ore dalla piattaforma. Se la decisione confermerà la censura, l’utente potrà rivolgersi all’Autorità Giudiziaria ed ottenere una sentenza entro sette giorni. In caso di sentenza favorevole, se il social non provvede in conformità, può scattare una multa fino a 2 milioni di euro.
Cosa si può fare per sostenere questa legge anche in Italia?
E’ stata lanciata una petizione sul sito change.org per sensibilizzare il Parlamento Italiano su questa tematica fondamentale per la libertà di espressione che viene sistematicamente compromessa dalla censura ideologica dei social networks.
Puoi firmare e condividere la petizione per far sentire la tua voce di libertà.