«Il Cashback di Stato è una misura sproporzionata che penalizza troppo il contante». Questa in sintesi la contestazione della BCE che ridicolizza il nostro piccolo khmer rosso a capo del Ministero delle Finanze.
Non deve averla presa troppo bene il nostro ministro canterino Roberto Gualtieri quando si è ritrovato nella posta elettronica la letterina proveniente dall’Eurotower di Francoforte.
Mittente Yves Mersh, membro del board della BCE. Oggetto: “Il cashback di Stato penalizza troppo il contante“.
Immagino la delusione e il senso di spaesamento di Gualtieri che, da bravo komunista, aveva preso talmente alla lettera le indicazioni della banca centrale sull’incentivazione della moneta elettronica, da volerla trasformare nell’unico metodo di pagamento accettato.
In questo eccesso di zelo però si è dimenticato di considerare che l’uso del pagamento elettronico “penalizza eccessivamente le fasce più tradizionali della popolazione” e “non mantiene un approccio neutrale nei confronti dei vari mezzi di pagamento disponibili“.
Come funziona il cashback?
Sembra quasi la lotteria di Capodanno: c’è il cashback, l’extra cashback di Natale e il super cashback.
Acquistando e pagando con carta di credito o bancomat negli esercizi commerciali fisici, si può ottenere un rimborso fino al 10% della somma spesa, fino ad un massimo di 150 euro al mese e 300 euro in un anno. Se sei particolarmente bravo e arrivi tra i primi 100.000 partecipanti ti becchi anche il super bonus di 1500 euro.
Insomma, Gualtieri e Conte hanno organizzato il solito circo mediatico per gettare fumo negli occhi ai consumatori e spingerli a usare le carte di credito e ingrassare le banche con profumate commissioni, ma per avere qualche beneficio dal cashback bisogna spendere almeno 1500 euro in un mese con 10 transazioni e questo già dimostra come sia una grande fregatura.
Tra l’altro, in un periodo di crisi economica come questo, avere 1500 euro da spendere in un mese è un lusso che non tutti si possono permettere. Ma anche ammesso di avere disponibilità economica, in questo periodo di lockdown, gli spostamenti sono limitati e molte esercizi commerciali lavorano a singhiozzo.
I nostri due imbonitori proprio su questo devono aver fatto affidamento quando hanno pensato questo marchingegno che promette tanto, ma non dà niente.
Il Ministero si difende dalle accuse della BCE
Secondo Gualtieri le contestazioni della BCE sono pure formalità, scritte tra l’altro da qualcuno che ce l’ha con lui.
La realtà è ben diversa, perché il caschback di stato è stato concepito come una ingiustificata concessione di contributi a pioggia, il cui unico criterio di assegnazione sembra essere la fortuna.
Bisogna essere fortunati in primo luogo ad avere i 1500 euro da spendere, poi bisogna essere fortunati per far funzionare l’app IO che va in tilt ogni mezz’ora, poi bisogna essere fortunati a trovare un esercizio commerciale che accetti di buon grado di farsi taglieggare dallo Stato e dalle banche, con commissioni insostenibili per un’operazione di pagamento che spesso assorbe gran parte del guadagno del commerciante.
Insomma, il solito pasticcio al quale ci ha abituato questo governo che sta portando l’Italia dritta verso il baratro.
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