Leclerc non si inginocchia, intanto il movimento BlackLivesMatter semina ancora violenza e devastazione nelle strade statunitensi: a Baltimora i manifestanti hanno abbattuto l’ennesima statua di Cristoforo Colombo.
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Il movimento #BlackLivesMatter semina ancora violenza e devastazione nelle strade statunitensi. A Baltimora i manifestanti hanno abbattuto l’ennesima statua di Cristoforo Colombo: secondo i manifestanti sarebbe stato un razzista, schiavista e integralista cattolico.
Visti con gli occhi di oggi tutti gli esseri umani vissuti a cavallo tra il 1400 ed il 1500 lo sarebbero stati. Qualunque fosse stato il colore della loro pelle.
Rileggere con gli occhi di oggi persone e avvenimenti di cinque secoli fa e, più in generale, del passato è un’operazione scorretta che ha solo finalità di propaganda.
E’ evidente che questo movimento, nato per protestare contro la violenza della polizia statunitense e contro fenomeni di razzismo strisciante, abbia perso da un lato la sua originaria natura e dall’altro il senso della dimensione.
Oggi tutto è razzista: i cioccolatini, alcune parole, personaggi storici, alcuni comportamenti. Ma siamo sicuri che questa sia la vera lotta al razzismo? Siamo sicuri che eliminando parole, oggetti, monumenti si contrasta questo fenomeno? Io penso proprio di no, anzi, si alimenta la cultura del sospetto, della violenza, dell’odio e della contrapposizione.
Questa ideologia radicale finirà per portarci al caos, ad un mondo dove regnerà l’ingiustizia e l’insicurezza. Basta vedere quello che sta accadendo a Charles Leclerc, il pilota della Ferrari che, sulla linea di partenza del Gran Premio d’Austria, ha rifiutato di inginocchiarsi.
La furia della mandria di indottrinati violenti ha subito iniziato ad insultarlo ed attaccarlo, perché nessuno può permettersi di rimanere in piedi mentre loro ti ordinano di inginocchiarti. Anche nella simbologia c’è tutta la violenza di questo movimento che non ha nulla a che fare con il contrasto al razzismo, ma vuole solo distruggere la nostra civiltà e le nostre istituzioni.
In questo momento il rischio più grave per l’umanità è perdere il senso critico, la capacità di autodeterminazione, il saper pensare con la propria testa. Serve coraggio, perché i media e le grandi multinazionali seguono e al tempo stesso spalleggiano questa deriva di follia e chiunque si opponga viene attaccato, deriso, diffamato.
Ieri abbiamo avuto un esempio di come, pur condannando senza mezzi termini il razzismo, si possa avere il coraggio di ribellarsi al pensiero unico. D’altronde, da un ragazzo che per mestiere sfida la sorte non ci saremmo aspettati niente di meno, ma ora tocca a noi.
#Leclerc #inpiedi
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