Conte è al capolinea, lui lo sa e si vede. Provo a spiegare perché vincerò la cena che ho scommesso con alcuni amici.
“Ci meritiamo l’allegria”. Come dargli torto, ma è l’unica cosa condivisibile che Conte è stato in grado di dire ieri sera.
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La nostra economia è in grande difficoltà, le famiglie sono in grande difficoltà.
Il Governo è in grande difficoltà: ormai la politica degli annunci non sortisce più alcun effetto. Quando non hai i soldi per andare a fare la spesa, poco contano le promesse mirabolanti.
Mentre i big del PD sferrano l’attacco idiota contro le immagini sessiste dell’app IMMUNI, va in scena la tragicomica televendita di un uomo evidentemente a disagio.
Senza contenuti, senza un progetto concreto per l’Italia, con l’incombente figura di Casalino che si dedica una telecamera.
Più un commiato che un messaggio di fiducia. Già, Conte probabilmente sente che il suo tempo sta finendo, che il suo compito si è esaurito.
Il PD è sufficientemente forte per riconfermare i suoi onorevoli in una eventuale tornata elettorale. Il Movimento 5 Stelle è distrutto e sembra ormai una vecchia barzelletta che non fa più ridere.
Il processo a Salvini è stato rinviato ad ottobre, quindi ci sarà un argomento per attaccarlo durante la campagna elettorale qualora si dovesse votare a settembre (data più probabile per evitare il referendum sul taglio dei parlamentari).
L’emergenza sanitaria da COVID-19 sta rientrando e il tentativo di prorogare lo stato di emergenza a gennaio 2021 è saltato: non c’è più ragione perché Conte e la sgangherata compagine parlamentare grillina restino al loro posto.
D’altronde, come ho scritto qualche tempo fa, dall’Europa arriveranno dei soldi (che per noi somiglieranno ad un bicchiere di cicuta), ma di quei soldi Conte non toccherà un centesimo.
Il prossimo Presidente della Repubblica? Forse il suo nome è scritto già nella più recente stesura del Patto del Nazareno 2.0