Odio il razzismo.
Il razzismo è un pericolo per la nostra società.
Un essere umano si distingue dagli altri per una moltitudine di fattori che sommati tra loro ne determinano l’unicità: fattori antropologici, fisici, morali, etici, caratteriali.
Nessuno di questi fattori legittima una distinzione per razza.
Quello che sta succedendo negli Stati Uniti, tuttavia, è per me incomprensibile: un gesto violento, criminale e disumano commesso da un agente di polizia non può giustificare la situazione alla quale stiamo assistendo.
Le rivolte, la violenza, i saccheggi, la strumentalizzazione politica, hanno cancellato in un attimo l’omicidio di George Floyd.
Un omicidio il cui movente è il razzismo e il pregiudizio e per il quale solo la Giustizia è una risposta accettabile.
Chiunque brandisce questo scempio per accusare una moltitudine indefinita di persone, per fondare una rivolta contro le istituzioni democratiche, per legittimare gesti violenti e criminali, per trarne vantaggio politico è tanto pericoloso quanto i razzisti.
Io odio il razzismo, ma l’odio si combatte con l’amore, non con la violenza. I razzisti si contrastano con la cultura, non con la rabbia irrazionale. La società si cambia con il dialogo e le dinamiche democratiche degli stati civili.
In una società multietnica le diseguaglianze non si eliminano con l’integrazione, ma con la tolleranza.
Perché mentre l’integrazione è un processo che richiede tempo e non può essere imposto, la tolleranza è una qualità innata dell’uomo che tuttavia si perde se non viene coltivata e preservata.
Mi auguro che negli Stati Uniti si riesca a isolare rapidamente i violenti che stanno dando vita a questa rivolta, per dare finalmente a George Floyd la Giustizia che merita.