Sostiene Selvaggia Lucarelli che il Prof. Zangrillo ha un problema di comunicazione.
Secondo me Zangrillo non ha un problema di comunicazione, ma “con” la comunicazione.
Almeno con quella comunicazione della quale la Lucarelli è esponente, quella che non perdonerà mai al Prof. Zangrillo di esser stato il medico di Silvio Berlusconi.
Poco importa che il Prof. Zangrillo sia uno scienziato stimato, primario dell’U.O. di Anestesia e Rianimazione del IRCCS SAN RAFFAELE, professore ordinario delle medesime materie e Prorettore per le attività cliniche.
Mentre le penne saccenti come la Lucarelli si divertivano a sbeffeggiare Fontana e la sanità lombarda, Zangrillo era in corsia a curare e studiare i malati di COVID-19.
Poco conta, per Selvaggia il professore è da dileggiare in coro, il coro dei beoti.
Questo è il livello: un professore stimato a livello internazionale deve difendersi dall’ironia prezzolata della scrittrice vanesia, per aver osato riferire la sua opinione scientifica.
Guai a chi osa farlo: il lockdown è l’unica cosa che tiene in vita questo carrozzone del governo Conte bis e, con esso, anche i lauti guadagni di tanti scrivani inutili.