L’asse franco-tedesco chiede all’Iran di tenere fede agli impegni assunti con il trattato sul nucleare. Per l’Italia c’è solo una “lunga” telefonata di Merkel.
Che questo governo ci abbia portato all’irrilevanza sul piano internazionale l’hanno capito tutti, o quasi. L’unico che si ostina a fare il protagonista è il nostro Giuseppi, che in una lunga intervista a Repubblica, gioca con le parole per non dire nulla.
In genere, quando ci si astiene dal prendere posizione le ragioni sono due: o non si sa nulla dell’argomento e quindi si preferisce tacere per evitare brutte figure, oppure si preferisce non schierarsi per non trovarsi in difficoltà.
Nel caso di Conte le ragioni coesistono. Da un lato, infatti, ormai l’Italia non è più un partner affidabile per gli USA che – a quanto si sa – hanno dato il via all’azione militare che ha portato all’uccisione del generale Soleimani – senza informarci. Dall’altro Conte, che non può di certo contare su un Ministro degli Esteri (da poco tornato dalle vacanze) sa che una presa di posizione netta su questo argomento potrebbe solo far aumentare le divisioni nella sua maggioranza.
Quindi, meglio tacere, magari dandosi un tono con locuzioni e giri di parole più adatti ad una miss ad un concorso di bellezza che ad un presidente del consiglio.
Francia, Germania e Regno Unito non usano giri di parole, invece. La nota è netta nel sostenere le ragioni degli Stati Uniti, che hanno agito come reazione
per il ruolo negativo giocato dall’Iran nella regione, in particolare dalle forze di Al Qods sotto l’autorità del generale Soleimani
Chiaramente, per Conte, una dichiarazione come questa sarebbe impossibile da sottoscrivere, perché significherebbe dar ragione all’acerrimo nemico Matteo Salvini che, per primo in Europa, ha avuto il coraggio di sostenere Trump.
Ne emerge un quadro desolante, di un’Italia isolata e di una maggioranza più attenta agli equilibri e gli equilibrismi interni che alle questioni sulle quali tutto il mondo si sta interrogando.