Una serie di appuntamenti da qui fino al 26 gennaio, quando gli elettori dell’Emilia Romagna potranno scrivere la parola fine su questo governo farsa.
La riforma Bonafede che cancella la prescrizione è in vigore dal primo gennaio. Nonostante tutte le minacce del Partito Democratico e di Italia Viva nessuno è riuscito a rinviare questo scempio e la proposta di legge Costa (che mirava proprio a bloccare l’entrata in vigore della riforma) è stata chiusa in un cassetto dal Presidente della Camera Roberto Fico.
Lo scontro tra gli alleati di governo su questo tema non potrà essere rinviato all’infinito, tanto è vero che per la prossima settimana (data e luogo da precisare) si svolgerà un vertice nel quale PD e M5S dovranno trovare la quadra. Questa è la prima delle situazioni nelle quali la maggioranza potrebbe implodere.
Altro argomento scottante è il referendum confermativo sul taglio dei parlamentari. Altra forzatura di Gigino Di Maio che ha fatto male i suoi calcoli: una interruzione anticipata della legislatura, infatti, impedirebbe l’entrata in vigore della norma costituzionale e, quindi, la tentazione nei parlamentari di far saltare il banco e tornare al voto con la vecchia legge è forte.
Nel frattempo le firme per chiedere il referendum sono già state depositate e il punto di non ritorno si avvicina pericolosamente.
Per il 15 gennaio è attesa anche la pronuncia della Corte Costituzionale sul referendum voluto dalla Lega per l’abolizione della quota proporzionale sul Rosatellum. In caso di ammissione la legge elettorale potrebbe trasformarsi in un maggioritario puro che consegnerebbe al centrodestra una vittoria schiacciante alle prossime elezioni.
L’unico modo per evitare il referendum, in questo caso, sono le elezioni anticipate.
Muove i primi passi in Parlamento anche il decreto Milleproroghe la cui conversione è tutt’altro che scontata visti i numerosi mal di pancia, tra tutti quelli sugli indennizzi dovuti ad Autostrade per l’Italia in caso di revoca delle concessioni.
Altro terreno di scontro sarà la discussione in Commissione sull’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini: in questo caso, anche se i giochi sembrano fatti per il via libera al processo, nulla può darsi per scontato visti il progressivo sgretolamento della compagine grillina e la possibilità che qualcuno decida di vendicarsi del capo politico, ormai sempre più solo ed isolato.
Il 26 gennaio, poi, Lucia Borgonzoni ha la possibilità di liberare l’Emilia Romagna da Bonaccini e dalle sardine di Prodi. A sinistra tutti ostentano sicurezza, ma è solo per farsi coraggio. La candidata leghista ha in mano le carte per poter sbaragliare il sistema e questo potrebbe far scorrere i titoli di coda su questo governo raffazzonato che sta distruggendo l’Italia.