Pronta la maxi sanatoria per i parlamentari che non hanno restituito parte dello stipendio.
«Chi non paga viene espulso». Così tuonava Di Maio solo qualche giorno fa, quando è scoppiato il caso dei parlamentari 5 stelle non in regola con le restituzioni degli stipendi.
Poi qualcuno deve avergli fatto notare che i grillini morosi sono oltre quaranta e che l’espulsione automatica avrebbe finito per svuotare il movimento, già alle prese con numerose defezioni. Per altro i rimbrotti sulle restituzioni sono all’ordine del giorno già da tempo, con un lamento costante da parte di chi, accampando umili origini, piagnucola dicendo di non riuscire ad andare avanti con lo stipendio da parlamentare.
Per questo motivo il capo politico del movimento 5 stelle è pronto a far cadere anche l’ultimo baluardo dell’identità grillina, vale a dire il taglio dello stipendio: è allo studio un vero e proprio condono per i morosi che potranno mettersi in regola con un versamento forfettario ed un generoso sconto sul dovuto.
Un ultimo, disperato tentativo di non far implodere il Movimento da parte di un leader ormai alla frutta.