Il parlamento turco ha approvato l’invio di truppe in Libia accanto alle forze del governo di Tripoli di al Sarraj. Hanno votato a favore 325 deputati, contro 184, al testo che fornisce alle forze armate turche un mandato per intervenire in Libia, per un anno.
L’ennesimo schiaffo all’Italia, dopo che la proposta di Conte di istituire una no-fly zone per riaprire i negoziati di pace non era neanche stata presa in considerazione.
E’ innegabile che l’intervento Turco in Libia rappresenta un grave problema per l’Italia che continua a perdere terreno e influenze nell’area libica nella quale per decenni aveva potuto contare su ottimi rapporti commerciali e politici.
A ciò si aggiunga la grave preoccupazione per i riflessi che l’intervento di Ankara potrà avere sull’immigrazione: il presidente Erdogan ha già minacciato di lasciar invadere l’Europa dai flussi migratori provenienti dai Balcani e una Libia che torna ad essere protettorato ottomano non prelude a nulla di buono.
Dietro a questo disastro c’è l’incompetenza del neo Ministro degli Esteri Luigi di Maio, evidentemente distratto dall’autodistruzione del Movimento 5 Stelle: le beghe con il Senatore Paragone devono averlo distratto a tal punto da non aver avuto tempo di occuparsi di questi sviluppi che rischiano di creare danni irreparabili per il nostro Paese.