Saviano: da Napoli a New York

E’ diventato ricco parlando della camorra. Vuol diventare beato parlando (male) di chi la combatte.

L’Italia è uno strano Paese. In un Paese strano vive gente strana, sempre in cerca di un oracolo da citare per combattere qualche battaglia. Saviano è uno che l’ha capito e fa di tutto per capitalizzare (non solo in termini di fama) questa sua intuizione.

Gomorra Libro Roberto Saviano
La copertina di “Gomorra”

Saviano diventa famoso con “Gomorra“, un romanzo scritto con le sembianze di un’inchiesta giornalistica: la camorra che soffoca Napoli viene presentata come un mondo virile e dorato.
Un romanzo, non una denuncia, ma ben presto quel Saviano è stato trasformato in un eroe della lotta alla malavita organizzata, con tanto di scorta.Mentre le vendite schizzavano alle stelle Saviano, in televisione, sui social e sui giornali, pontificava su tutto e tutti come un martire della lotta alla camorra.
Con buona pace di quelli che la camorra la combattono per davvero, per strada, a costo della vita.

Da eroe anti-camorra a testimonial dei Savastano.

gomorra_serie_tv
Gomorra – Serie TV

Non c’è voluto molto perché il best seller, fatto di generosi stralci dei quotidiani “Cronache di Napoli” e “Corriere di Caserta” (qui la Sentenza della Cassazione per violazione del diritto d’autore), diventasse una serie tv fatta di camorristi eroi, ricchi, potenti e intelligentissimi.
Dalle scene bellissime di Napoli e del suo Golfo, dalle immagini sensazionali delle “Vele” di Scampia, che fanno da sfondo agli intrighi dei clan, sono assenti tutti quelli che sono in prima linea contro la prepotenza della malavita.
Gomorra è un mega spot sulla camorra che in breve tempo regala a Saviano, oltre alla fama anche una montagna di soldi.

La finta battaglia contro i potenti.

Saviano con il Sindaco di Barcellona

Saviano ha imparato da Travaglio che il modo migliore per raccattare fama e consenso è prendere di punta i “potenti” e capitanare la ribellione degli oppressi contro gli oppressori, magari con un tema nobile come quello dei “migranti”.
Ecco allora che Saviano invece di combattere il business dell’immigrazione clandestina (che porta fiumi di denaro nelle casse della camorra) se la prende con il Ministro dell’Interno Matteo Salvini, definito Ministro della Malavita.

E’ furbo il nostro Saviano: attaccare la camorra è pericoloso e controproducente (anche in termini economici). Meglio attaccare un Ministro dello Stato, non si rischia la vita e si guadagna bene.

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